Tekster: Gabriele Marconi. Cani Del Re.
Gela l'inverno il cuore dell'impero
corro nel bosco via dalla citta
su dalle torri il fumo sale nero
il sangue arrossa il lago di theran
cani nella mia casa, bevono al nuovo re
Conta i tre corvi nel cielo, guarda quel cervo nel bosco
ascolta in silenzio il richiamo, del settimo lupo sul monte
Senza fermarmi corro nella notte
piangendo piano giuro tornmero
stringo la spada il cuore che mi batte
giammai la pace ai barbari daro
Sulle scogliere il vento spazza le nubi gia
affila la spada tranquillo
ricordati i nuovi sentieri
aspetta sicuro il momento
e poi vagli incontro ridendo
Lontanto da qui nel regno d'oltremare
sfidano ancora i servi di Satan
nel suo palazzo arturo canta ancora
beve alla coppa per il mondo che sara
devo trovarlo ora nn posso stare qua
Nel rombo di un mare lontano
nel fiumo di antiche battaglie
risalgono al cuore i ricordi
sepolti dal fiume del tempo
Lontano da qui tra valli sconosciute brillano ancora i cuori di belthan
e lontano da qui sognando un'altra estate si amano forte i soladti di alimbar
io voglio andarci ora nn volgio stare qua
Comanda il timone lo schiavo
seguendo la cinta di orione
e se il cielo nero la copre
affidati al dio delle ombre
Rompe una fiamma il buio della notte
la bianca nave affonda nera dietro me
infine arrivo in vista delle porte
un corno squilla e sveglia il vecchio re
spade di cavalieri brillano intorno a me
Risplendono i sogni perduti
scintillano i calici al sole
l'estate riporta nel cuore
la gioia di un canto festoso
La flotta infine salpa per l'imerpo poche le navi
grande la lealta
come promesso torno per davvero
snudo la spada e vedo la citta
trema l'usurpatore guardando il prode artu
Le spade lampeggiano ancora
schiantando gli scudi di ferro
un aquila grida nel cielo
saluta chi muore ridendo
(Grazie a Gandwing per questo testo)
corro nel bosco via dalla citta
su dalle torri il fumo sale nero
il sangue arrossa il lago di theran
cani nella mia casa, bevono al nuovo re
Conta i tre corvi nel cielo, guarda quel cervo nel bosco
ascolta in silenzio il richiamo, del settimo lupo sul monte
Senza fermarmi corro nella notte
piangendo piano giuro tornmero
stringo la spada il cuore che mi batte
giammai la pace ai barbari daro
Sulle scogliere il vento spazza le nubi gia
affila la spada tranquillo
ricordati i nuovi sentieri
aspetta sicuro il momento
e poi vagli incontro ridendo
Lontanto da qui nel regno d'oltremare
sfidano ancora i servi di Satan
nel suo palazzo arturo canta ancora
beve alla coppa per il mondo che sara
devo trovarlo ora nn posso stare qua
Nel rombo di un mare lontano
nel fiumo di antiche battaglie
risalgono al cuore i ricordi
sepolti dal fiume del tempo
Lontano da qui tra valli sconosciute brillano ancora i cuori di belthan
e lontano da qui sognando un'altra estate si amano forte i soladti di alimbar
io voglio andarci ora nn volgio stare qua
Comanda il timone lo schiavo
seguendo la cinta di orione
e se il cielo nero la copre
affidati al dio delle ombre
Rompe una fiamma il buio della notte
la bianca nave affonda nera dietro me
infine arrivo in vista delle porte
un corno squilla e sveglia il vecchio re
spade di cavalieri brillano intorno a me
Risplendono i sogni perduti
scintillano i calici al sole
l'estate riporta nel cuore
la gioia di un canto festoso
La flotta infine salpa per l'imerpo poche le navi
grande la lealta
come promesso torno per davvero
snudo la spada e vedo la citta
trema l'usurpatore guardando il prode artu
Le spade lampeggiano ancora
schiantando gli scudi di ferro
un aquila grida nel cielo
saluta chi muore ridendo
(Grazie a Gandwing per questo testo)
Gabriele Marconi
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