C'erano sette fili di canapa e un Abele da uccidere, sotto il cielo di rame C'erano sette medici a tavola e un amore gia anemico dissanguato, per strada
avevo paura, perche qualcuno diceva di aver visto il fantasma di una contessa uscire dal pozzo della fattoria... Paese senza macchia e senza gloria, senza punti di
addio alla vita, cruda e tacita con me ...illa... illa... E fu il sogno di un minuto, il suo cavaliere nano fra gigli e salici la pugnalo, siringa e sangue, ormai, dietro di
il tuo inverno, ombre di lupi alla finestra, aghi di pino alla tua porta, chiamami amore, se lo vuoi. Occhi di prato era il tuo cielo, uomo di pochi
mai piu detta, quante lune testimoni di preghiere fatte senza un Dio, e se la tua bocca avara ti privasse del sorriso che speravi di donare a chi lo avesse
sette fili di canapa e un Abele da uccidere, sotto il cielo di rame C'erano sette medici a tavola e un amore gia anemico dissanguato, per strada uniro sette
l'inverno arriva, e alla tua dogana di menta e spine lui si arresto, ma non ti colse mai Soffia la pazzia e l'amore cieco sui tuoi cent'anni di filtri
vorra? Povera, e non lo sa quanta fame nel cuore c'e Povera poverta, spettinata chi ti vorra, overa e non lo sa quanto dura un corallo, colpo di vento, lobo di
vita sul viale dei persi nascono viole fra tegole antiche c'e un posto per tutti sai, fra un forse e un addio e un treno ripassera di nuovo di qui...