(Instrumental)
E uno strano lavoro queste luci invadenti questi occhi curiosi che ci studiano attenti quest'attesa gia accesa che si tocca e la senti non conosci
si arrende. Storia gia decisa la tua casa e io con te leggere il futuro nella tazza del caffe. L'innocenza appesa coi vestiti ed eri viva e passato
Portari via con te rubiamo insieme un'isola voglio dai piedi all'anima sentirmi ancora mio. Apro le vele mie verso orizzonti facili ma il mare e sempre
Io la guardo e poi le chiedo: tornerai? Susanna appanna il vetro e scrive: aspetta. Qualche volta gia lei fece il nido qui. Susanna se va via non torna
Sono stanco di essere buono e percio vado all'inferno sono stanco di vivere in stato di shock giorno per giorno da oggi abbiamo smesso di chiedere
Era tardi e la gente tornava il quartiere fuori ansimava rumori di ragazzi in moto su pezzi di prato e bambini in gioco e le cene sul fuoco e nello
Prendo la strada del centro stasera non rientro da te ormai lingua di menta fra i denti pensieri distanti da te ormai. E dissetante gustarsi la gente
Quando il vento della notte, lascia il posto all'aria chiara, molto mondo dorme ancora, io sono vivo. Quando il sole del mattino, fruga i tetti piano
Batte il suo tempo sempre esatto il forte tamburo del petto cuore di guerra sempre attento cuore di quercia nel vento. Luna di maggio brucia il legno
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